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Guida al Museo Xperience Rafa Nadal

Il Museo Xperience si trova dentro alla Rafa Nadal Academy e si divide su due piani. L’entrata al pubblico è disponibile dalle 10:00 di mattina fino al pomeriggio e il biglietto d’ingresso costa nove euro. La visita dura circa un’ora, ma ci si può trattenere per fare delle foto ed osservare tutto nel minimo dettaglio.
Il Museo è dedicato alle vittorie, ai trofei e ai record del campione spagnolo. Ma non solo. Ci sono, ben custodite all’interno di un vetrina, le racchette originali dei tennisti del passato, da Rod Laver e Manolo Santana, passando per John McEnroe, Stefan Edberg, Boris Becker fino ai campioni odierni; di queste, si può apprezzare l’evoluzione dei telai e dei materiali negli anni, in base al periodo storico nel quale sono stati usati.
Nel Museo è possibile fermarsi a guardare dei video in modalità touch screen dove sono visibili i punti più belli di Nadal nei tornei maggiori; è possibile, inoltre, giocare a tennis in 3D, colpendo una pallina con una racchetta immaginaria, per spedirla sopra alla rete in una zona del campo scelta dal computer; oppure fare il giudice di linea gareggiando con un avversario in contemporanea per decretare se la palla tocchi la riga oppure sia fuori.

All’ingresso, i visitatori vengono accompagnati dalle guide in un corridoio dove si chiudono le porte ed è riprodotto un audio, dal quale proviene il rumore dei tifosi prima dell’ingresso in campo dei giocatori. Si percepiscono i loro passi, i loro movimenti delle scarpe sul terreno e l’impatto della pallina sulle corde della racchetta. Finito l’audio, si accede alla struttura dove vi è una specie di sala giochi e, se si continua il giro, si trovano le racchette d’epoca di Santana, Laver, Vilas, McEnroe, Lendl, Becker e quelle dei giocatori odierni tra cui Nalbandian, Federer, Nadal, Djokovic e Thiem. Intorno ai telai d’epoca, compaiono sui muri del Museo alcune foto e tutti i record di Rafael Nadal: il numero di Slam vinti, lo storico del ranking, il numero di settimane da numero 1 del mondo nei vari anni, i piazzamenti ottenuti nelle prove del Grande Slam dal 2003 ad oggi, la percentuale di vittorie in carriera, l’anno e il nome degli avversari battuti nelle finali Slam.

Scendendo al piano di sotto, c’è una stanza buia con delle vetrine illuminate; dentro a queste, vi sono tutti i trofei più importanti vinti da Nadal nella sua carriera, in ordine cronologico. Da sinistra verso destra si comincia con la vittoria a Les Petit As nel 2000, i tornei delle Baleari e i primi Challenger, come l’Open di Barletta. Spostandoci verso destra, possiamo apprezzare il primo titolo ATP 250 del tennista maiorchino, conquistato a Sopot nel 2004. Continuando la visita nel Museo, compare la carrellata dei tornei su terra battuta più vinti in assoluto dal tennista spagnolo: tutti i trofei di Monte Carlo, Barcellona e Roma.
Infine, si arriva ai trofei del Grande Slam, custoditi in una bacheca a parte. In quest’ultima, è possibile guardare un video proiettato sul muro che parte in automatico, dove gli atleti più celebri di diverse discipline sportive raccontano il segreto del successo, in chiave motivazionale.

Lasciando alle spalle la bacheca dei trofei, si possono apprezzare anche i vestiti indossati da Nadal in campo nelle quattro prove del Grande Slam, con i rispettivi trofei e le foto del campione che alza la coppa.

Un Museo interamente da gustare, che a parole si può descrivere ma che, in presenza, si vive in un’altra dimensione. Per i fan sfegatati di Rafa Nadal potrebbe essere considerata una seconda casa, ma anche per dei semplici appassionati della racchetta è sicuramente una scoperta interessante da aggiungere alle proprie esperienze tennistiche e turistiche.

Federico Bazan © produzione riservata

56.000 mila euro per un anno alla Rafael Nadal Academy. Una follia o una garanzia per le famiglie?

                                                        Progettazione architettonica dell’Accademia

Rafa Nadal ha deciso di seguire la scia delle prestigiose Accademie Yankees di Nick Bollettieri e Chris Evert, quella di Vilas e Sanchez per fondarne una propria in terra nativa, a Manacor.
L’apertura dell’Accademia è stata ufficializzata nel maggio 2016 e prevederà un ricco programma di lezioni di tennis per tutti i partecipanti. Il corso avrà la durata di un anno solare.
Per tutti i bambini e i ragazzi, compresi in un’età tra i 10 e i 18 anni che aderiranno all’iniziativa, oltre alle ore in campo impartite da maestri qualificati, verrà offerto loro vitto e alloggio presso le strutture dell’Accademia, prima colazione, pranzo e cena inclusi, libero accesso al wi-fi, assicurazione e assistenza da eventuali infortuni e la possibilità di dedicarsi allo studio, in contemporanea agli allenamenti: il tutto per 56.000 mila euro l’anno.

                                             Logo Rafa Nadal Academy

Che Nadal abbia investito dei
capitali, abbia creato occupazione per la propria Accademia e abbia coronato un sogno, dovrebbe essere motivo di ammirazione e apprezzamento da parte di tutti. Ma la vera domanda è: c’è un ritorno positivo per le famiglie che hanno scommesso sul futuro dei propri figli? Oppure è la sola impresa di Nadal a guadagnarci per ogni singola adesione al progetto?

Che la cifra fosse inaccessibile alla stragrande maggioranza delle famiglie è sotto la luce del sole. Tuttavia, bisognerebbe chiedersi se il costo d’iscrizione alla scuola di Nadal (e altre simili alla sua) sia realmente giustificato dal servizio che offre l’Accademia stessa.
Il problema che ruota al centro della questione è di natura prettamente meritocratica. Si pensi a tutte quelle famiglie con figli dalle grandi potenzialità che non dispongono di un reddito sufficiente a pagare una cifra del genere.
Rimanendo la scuola tennis in un contesto circoscritto ad un pubblico di nicchia, la meritocrazia viene messa da parte proprio perché l’Accademia stessa è accessibile a pochi.
La mia speranza è che la Rafa Nadal Academy e altre come quella progettata dal campione spagnolo, ancor prima di lanciarsi sul mercato, capiscano che il merito viene prima del profitto ed è dunque importante favorire le famiglie con disponibilità economica limitata, allo scopo di incoraggiare un mondo del tennis che sia più alla portata di tutti.

Federico Bazan © produzione riservata