56.000 mila euro per un anno alla Rafael Nadal Academy. Una follia o una garanzia per le famiglie?

                                                        Progettazione architettonica dell’Accademia

Rafa Nadal ha deciso di seguire la scia delle prestigiose Accademie Yankees di Nick Bollettieri e Chris Evert, quella di Vilas e Sanchez per fondarne una propria in terra nativa, a Manacor.
L’apertura dell’Accademia è stata ufficializzata nel maggio 2016 e prevederà un ricco programma di lezioni di tennis per tutti i partecipanti. Il corso avrà la durata di un anno solare.
Per tutti i bambini e i ragazzi, compresi in un’età tra i 10 e i 18 anni che aderiranno all’iniziativa, oltre alle ore in campo impartite da maestri qualificati, verrà offerto loro vitto e alloggio presso le strutture dell’Accademia, prima colazione, pranzo e cena inclusi, libero accesso al wi-fi, assicurazione e assistenza da eventuali infortuni e la possibilità di dedicarsi allo studio, in contemporanea agli allenamenti: il tutto per 56.000 mila euro l’anno.

                                             Logo Rafa Nadal Academy

Che Nadal abbia investito dei
capitali, abbia creato occupazione per la propria Accademia e abbia coronato un sogno, dovrebbe essere motivo di ammirazione e apprezzamento da parte di tutti. Ma la vera domanda è: c’è un ritorno positivo per le famiglie che hanno scommesso sul futuro dei propri figli? Oppure è la sola impresa di Nadal a guadagnarci per ogni singola adesione al progetto?

Che la cifra fosse inaccessibile alla stragrande maggioranza delle famiglie è sotto la luce del sole. Tuttavia, bisognerebbe chiedersi se il costo d’iscrizione alla scuola di Nadal (e altre simili alla sua) sia realmente giustificato dal servizio che offre l’Accademia stessa.
Il problema che ruota al centro della questione è di natura prettamente meritocratica. Si pensi a tutte quelle famiglie con figli dalle grandi potenzialità che non dispongono di un reddito sufficiente a pagare una cifra del genere.
Rimanendo la scuola tennis in un contesto circoscritto ad un pubblico di nicchia, la meritocrazia viene messa da parte proprio perché l’Accademia stessa è accessibile a pochi.
La mia speranza è che la Rafa Nadal Academy e altre come quella progettata dal campione spagnolo, ancor prima di lanciarsi sul mercato, capiscano che il merito viene prima del profitto ed è dunque importante favorire le famiglie con disponibilità economica limitata, allo scopo di incoraggiare un mondo del tennis che sia più alla portata di tutti.

Federico Bazan © produzione riservata

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