
Sorteggio stabilito da Cedric Mourier prima dell’inizio di un incontro tra Robin Soderling e Ryan Harrison
Prima di iniziare un match è necessario stabilire, tramite il sorteggio, chi, tra i due giocatori (o quattro nel caso del doppio), andrà a servire o rispondere. Le scelte possibili per colui che vince il sorteggio sono: servire, rispondere, scegliere una parte del campo (cedendo in questo modo il servizio) oppure lasciar decidere all’avversario.
La decisione presa da uno dei due giocatori suggerisce all’altro alcuni elementi del proprio gioco da non sottovalutare; non svela interamente che tipo di giocatore ha di fronte, ma può fornire indizi preziosi riguardo ai pregi e alle lacune del suo bagaglio tecnico, in fase di battuta e di risposta.
Se un giocatore decide di ricevere, probabilmente, è perchè ha una scarsa padronanza al servizio o semplicemente perchè si sente più sicuro in risposta.
Iniziare un match concedendo all’avversario l’opportunità di servire non è necessariamente uno svantaggio, anche se, in uno sport come il tennis, prevale sempre il giocatore che riesce a tenere il servizio con più facilità e un numero di volte maggiore rispetto all’altro.
Per questo motivo, iniziare un match in risposta può comportare una situazione di punteggio sfavorevole, a maggior ragione se l’altro giocatore ha nel servizio la chiave di volta del suo gioco.
Pur godendo di un’ottima risposta, nel tennis è necessario che un buon ribattitore sia anche in grado di confermare i propri turni di battuta per poter prendere il largo nel set ed, eventualmente, nell’incontro stesso.
Al contrario, decidere di iniziare un match, battendo per primo, da l’idea all’avversario di una maggiore consapevolezza nei propri mezzi.
Il tennis è uno sport, specie se praticato a certi livelli, che dipende fortemente dal rendimento al servizio.
Una prima palla consistente fa sempre la differenza, a qualsiasi livello di gioco, in quanto può rivelarsi un colpo vincente o comunque un buon presupposto con il quale costruirsi il punto e, di conseguenza, poter attaccare la profondità e gli angoli.
Anche la seconda palla, sebbene sia più difficile da giocare con la stessa velocità della prima, può dar fastidio all’avversario se servita al corpo, con molto giro, o carica di spin.
Spesso quando un giocatore non è al 100% della condizione fisica ed è limitato nel gioco da fondo campo, il suo tennis si aggrappa molto, se non esclusivamente, al servizio. Se serve bene, gli possono anche bastare due colpi per aggiudicarsi un punto. Ciò accade soprattutto nel circuito ATP, in particolare sulle superfici veloci e con giocatori provvisti di grandi accelerazioni (ad esempio Raonic, Isner, Del Potro ecc.) che non hanno bisogno di scambi prolungati per vincere il punto. E’ sufficiente per loro tenere alta la percentuale sulla prima palla di servizio, tirando delle autentiche sassate, ed il gioco è fatto.
Nel tennis, a meno che non vi siano grandi squilibri tra i giocatori presenti sul rettangolo di gioco, è difficile azzardare pronostici; qualsiasi partita si scopre vivendola sul campo.
E’ bene comunque tenere a mente quale sarà la scelta dell’avversario durante il sorteggio per capire sin dall’inizio le sue preferenze e, di conseguenza, i suoi limiti tecnici.
Federico Bazan © produzione riservata