
Il successo di Roger Federer consegna alla Svizzera il punto decisivo per l’accesso alla finale
Sulla situazione di 2 a 1 per la Svizzera, Roger Federer ha avuto tutto il peso sulle spalle di vincere l’ultimo incontro, quello che avrebbe consentito alla Svizzera di approdare in finale contro la Francia. L’elvetico si è assunto egregiamente le proprie responsabilità superando in tre set Fabio Fognini per 6-2, 6-3, 7-6 e firmando così il punto del 3 a 1 che vale alla formazione di Severin Luthi l’accesso all’ultimo atto di questa appassionante competizione mondiale a squadre.
Il match ha visto un Fognini altalenante nel rendimento: nei primi due parziali il ligure è stato alle prese, come nei giorni precedenti, con la prima di servizio e il dritto, due fondamentali con i quali Fognini non ha propriamente brillato, almeno per i primi due parziali. Il giocatore di Imperia ha comunque innalzato il proprio livello di gioco, forse un po’ troppo tardi quando Federer conduceva 2-0. Nel terzo set, infatti, Fognini ha ritrovato la prima di servizio, ha mosso maggiormente Federer da una parte all’altra del campo optando per combinazioni di dritto incrociate e lungolinea ben calibrate. Lo svizzero nel terzo set ha faticato non poco contro gli attacchi tatticamente molto intelligenti di Fognini e che lo costringevano a giocare in difesa e, non di rado, a ricorrere al back di rovescio per placare le rotazioni in top del ligure.
L’unica cosa che forse Fognini avrebbe dovuto fare una volta trovatosi 4-3 al tie-break quando Federer serviva, era chiamare il challenge sulla prima di servizio dell’elvetico che era stata giudicata buona da Pascal Maria ma in realtà era fuori. Se Federer avesse servito una seconda sul 4-3 per Fognini, probabilmente sarebbe stata un’altra partita.
Fognini, al punto successivo, ha mancato un passante di dritto per una questione di millimetri e si è appellato all’ultimo falco disponibile, perdendo il punto e consentendo a Federer di andare 4-4, strappare nuovamente il servizio al ligure e passare al comando 5-4 per poi avere due servizi a favore e chiudere la partita.
Capitan Corrado Barazzutti ha affermato ai microfoni che Fognini, seppur a tratti, ha giocato anche meglio di Federer ma alla fine non è riuscito a prevalere di fronte all’esperienza e alla classe dello svizzero.
Risultato finale a parte, il cammino dei nostri in tutta la Coppa Davis è stato meraviglioso, un’avventura ricca di emozioni e che ha visto Fognini imporsi contro Andy Murray in un match storico tanto per il ligure, quanto per la sua panchina. Inoltre sono da elogiare i progressi compiuti da Simone Bolelli, un ragazzo che, nonostante gli infiniti ostacoli fronteggiati e superati in carriera come ha sottolineato peraltro il suo coach Umberto Rianna, ha dimostrato di metterci il cuore e di voler tenere testa a un campione come Roger Federer.
Federico Bazan © produzione riservata