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Coppa Davis: la generosità di Fognini non basta a piegare l’Argentina

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L’Italia di Capitan Barazzutti, sprovvista del miglior Andreas Seppi e di Simone Bolelli, fuori per l’operazione al ginocchio, perde in quel di Pesaro contro un’Argentina concreta nei momenti decisivi. Punteggio finale a parte, la nazionale azzurra esce a testa alta da una tre giorni di Coppa Davis per certi versi beffarda: oltre all’assenza sentita di Bolelli nel doppio e ad un Seppi dolorante alla schiena, condizioni climatiche sfavorevoli hanno probabilmente inciso in maniera negativa sul rendimento e sul tennis degli azzurri. La pioggia ha rallentato visibilmente la velocità del campo, consentendo al gioco arrotato  di Delbonis di avere la meglio sulla rapidità di braccio dei nostri. Malgrado le possibili avversità, abbiamo rimontato in più occasioni da 2 set a 0 in favore dei sudamericani, sia nel doppio che nel singolare, ma ciò non è bastato per impensierire un Federico Delbonis, magari non impeccabile a vedersi, ma determinante ed efficace nei momenti chiave. Senza poi considerare un rientro spumeggiante in Coppa Davis di Juan Martin del Potro che ha fatto bene il suo dovere in doppio consentendo all’Argentina di superare gli azzurri sul 2 a 1 nella seconda giornata. Si può dire che il polso del campione argentino, seppur ancora in fase di ottimizzazione dei fondamentali, non ha di certo tremato.

Se da un lato Delbonis è stato decisivo per la formazione albi celeste, in casa azzurri la grande nota di merito arriva dal giocatore che si è caricato sulle spalle l’intera squadra, ovvero Fabio Fognini, colui che ha strappato più applausi di tutti per il cuore e la generosità offerti in campo. Generosità per le 9 ore di gioco spese e la voglia di continuare a lottare punto dopo punto fino alla fine; il giocatore che ha fatto la differenza sia nel doppio che nei singolari, se consideriamo la vittoria su un Juan Monaco inerme di fronte al dominio imposto dal ligure, alla rimonta, di poco non andata a buon fine nel doppio con Lorenzi, e ai quattro set point avuti nel quarto set contro Delbonis, non riusciti a sfruttare verosimilmente per la poca lucidità, a seguito di così tante energie spese nel corso della competizione.
Nota di merito per l’abnegazione ma anche per le giocate che non passano mai inosservate, prima fra tutte, il passante di rovescio a una mano sul match point per Delbonis. La no chalance di Fognini è una caratteristica innata che il ligure possiede in tutti i momenti del match, anche i più delicati, e questo può far riflettere su come l’Italia del tennis disponga di un talento enorme, spesso, purtroppo, criticato e mal sopportato. Se ci soffermassimo sulle sue qualità, anzichè sull’atteggiamento in campo, talvolta senz’altro rivedibile, ci accorgeremmo come Fognini possa tenere alto l’orgoglio azzurro, in quanto professionisti con le sue stesse capacità ce ne sono pochissimi, anzi nessuno. E, in Coppa Davis in particolare, ha sempre dimostrato di avere delle qualità, di tirare fuori delle prodezze dal cilindro. La vittoria indimenticabile a Napoli su Andy Murray ne è l’esempio forse più lampante.

Federico Bazan © produzione riservata

Coppa Davis: L’Italia di Barazzutti liquida una Svizzera senza Federer e Wawrinka

Buona la prima di Coppa Davis per l’Italia di Corrado Barazzutti che supera la Svizzera, in casa, col punteggio netto di 5 a 0, sulla terra battuta dell’Adriatic Arena di Pesaro. Una Svizzera priva dei suoi giocatori migliori, Roger Federer e Stan Wawrinka; il primo in fase di recupero per i recenti problemi al menisco, mentre Wawrinka assente per scelta personale; anche l’Italia sprovvista del suo numero 1, Fabio Fognini, rimasto ai box per infortunio.

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       L’esultanza di Paolo Lorenzi a fine match

La manifestazione si è aperta con il primo singolare che ha visto Paolo Lorenzi sfidare per la quarta volta in carriera Marco Chiudinelli. Nei precedenti, ha prevalso sempre lo svizzero, in incontri piuttosto datati e giocati tutti quanti sul veloce. Ma stavolta è arrivata la rivincita per Lorenzi sulla superficie a noi più consona.
Il tennista azzurro ha dominato l’avversario nei primi due set imponendo molto bene il suo gioco. Nel terzo set, un passaggio a vuoto ha condizionato il rendimento del senese che avrebbe subìto un calo fisico, come poi dichiarato nel post partita ai microfoni di Supertennis Tv. Chiudinelli, forte del calo di Lorenzi, da 2-0 sotto, ha portato il match al quinto set.
Il tennista elvetico ha ritrovato fiducia dal terzo in poi e ha messo Lorenzi nelle condizioni di dover ricorrere ad un gioco più difensivo; ma, dopo una grande rimonta e proprio ad un passo dalla vittoria per lo svizzero, nel quinto set, sul 5-3 e servizio, Chiudinelli ha commesso un errore dietro l’altro, forse dovuto alla foga di chiudere la pratica, consentendo a Lorenzi di rientrare sul 5-4 e avere dunque la chance di riagganciarlo.
E c’è di più. Al tennista senese, sul 5-4 e servizio, ha tremato il braccio tanto da concedere, causa tre errori non forzati, ben tre match point a Chiudinelli. Ma un grande, grandissimo coraggio dell’azzurro sul finale, ha fatto sì che quei tre match point dello svizzero venissero annullati consecutivamente. Sullo 0-40, infatti, Lorenzi ha tirato fuori tutto quello che aveva e si è preso dei rischi che alla fine lo hanno premiato, complici anche di problemi muscolari accusati da Chiudinelli a fine gara. Lorenzi ha tenuto dunque il servizio e ha vinto per 7-5 il quinto parziale.
Che dire se non sottolineare come il senese ci abbia creduto fino alla fine malgrado la situazione di punteggio ormai compromessa. Vedere il proprio avversario risalire in cattedra e rimontare due set, potrebbe far demoralizzare se non addirittura condurre alla sconfitta il giocatore che era avanti nel punteggio. Lorenzi non si è però lasciato impensierire. Sullo 0-40, ha tirato fuori il meglio di sè, giocando due o tre buoni vincenti. In questi casi si dice che la fortuna premia gli audaci e il nostro Paolo Lorenzi è stato premiato.

Seconda partita di singolare senza problemi per Andreas Seppi che ha facilmente liquidato un giovanissimo Henri Laaksonen, classe ’92, in quattro set. Seppi non ha giocato il suo miglior tennis ma, grazie alla solidità ed incisività tipiche del suo gioco, ha firmato il punto del 2 a 0, consentendo alla formazione di Capitan Barazzutti di prendersi un vantaggio cospicuo e assicurarsi il punto decisivo nel doppio di sabato.

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                                                 Coppia Seppi-Bolelli

Il giorno dopo, il grande doppio giocato dalla coppia Bolelli-Seppi ha messo il punto esclamativo sul primo appuntamento di Coppa Davis degli azzurri. I due italiani si sono sbarazzati in tre set del duo formato da Chiudinelli e Laaksonen.
Bolelli e Seppi, in fiducia, venivano dalla vittoria sul cemento di Dubai in uno dei pochissimi tornei giocati in coppia a livello ATP. Tra l’altro, primo doppio vinto dall’altoatesino in carriera. Un risultato che sicuramente ha contribuito a dare nuova linfa al gioco di Seppi in una specialità che non è la sua. Mentre, per Bolelli, niente di nuovo anche perchè di doppi ne ha giocati e vinti; ricordiamo lo storico successo agli Open di Australia in coppia con Fognini. Da quel momento in poi, il giocatore di Budrio è diventato il punto di riferimento, quasi una garanzia per Corrado Barazzutti che decide di schierarlo in doppio in ogni occasione.
Dal punto di vista tecnico, infatti, Bolelli conosce molto bene i movimenti da adottare in questa specialità; con le sue accelerazioni copre bene il campo e il servizio veloce, se messo a segno, agevola il gioco del compagno a rete. Il suo dritto, inoltre, è un colpo potente e preciso che gli consente, sulla diagonale, di trovare il corridoio e costringere gli avversari a perdere campo.

Bene anche Marco Cecchinato, giocatore giovane che, in prospettiva, può fare molto bene, specialmente su terra battuta, sua superficie preferita. Ottimo l’esordio in Coppa Davis per il palermitano che ha superato lo svizzero Adrien Bossel in due set, su punteggio ormai acquisito per l’Italia.

Il vero protagonista della prima di Coppa Davis rimane comunque Paolo Lorenzi che ha portato a casa una partita davvero complicata, dove è stato avanti nel punteggio, il suo avversario lo ha rimontato e, malgrado tre match point a favore di Chiudinelli, ha regalato il punto dell’1 a 0 alla formazione di Capitan Barazzutti.
Lorenzi continua ad esaltarsi e ad elevare il suo tennis quando ha il pubblico a favore. Anche al Foro Italico, in un paio di occasioni, giocò molto bene. Battè un ex top ten come Nikolaj Davydenko e strappò anche un set a Rafa Nadal.

L’Italia di Capitan Barazzutti attenderà, nei quarti di finale del World Group, l’Argentina, reduce dalla vittoria a Danzica contro la Polonia, in una sfida che si giocherà molto probabilmente sulla terra battuta, in casa degli azzurri e forse nuovamente a Pesaro.

Federico Bazan © produzione riservata