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Esclusiva: intervista a Tiziano De Tommaso, fondatore di Tennis Winner Game

– Tiziano de Tommaso, Maestro Nazionale FIT, è l’ideatore e creatore di Tennis Winner Game, una piattaforma digitale che fornisce, ai suoi appassionati, consigli per migliorare il proprio gioco sotto il profilo tecnico, tattico, fisico e mentale.
Quando e come nasce l’idea di dare vita ad una attività online esclusivamente dedicata al tennis?


– Tennis Winner Game nasce nel 2011, quando io e mia madre valutammo l’idea di cosa poter fare a livello digitale nel tennis, in quanto intuimmo che l’attività online sarebbe stata una delle nuove frontiere del futuro. Quindi cercai di mettere a disposizione la mia passione in rete, anche derivante dal fatto di aver terminato il mio percorso di tennista agonista nel 2009. Da lì presi la qualifica di Istruttore di primo grado, successivamente quella di secondo grado e, arrivando parallelamente al percorso per diventare Maestro Nazionale all’età di 25 anni, iniziai a studiare formazione e marketing online. Questo perché stavo valutando un qualcosa di diverso per la mia professione: l’involucro nel quale io ero all’interno, ovvero i circoli di tennis nei quali lavoravo, non mi soddisfaceva in base alla passione che avevo strabordante per questo sport. Mi sentivo schiacciato dalle eccessive ore di lavoro, dal fatto di dover lavorare anche il sabato e la domenica, di dover accompagnare i bambini ai Campionati a squadre e di non riuscire, pertanto, a slegare il mio tempo dal denaro. Essendo impegnato a tutto tondo in quell’attività, ciò che cercavo era una rendita automatica passiva, che consentisse, a me, di vivere in maniera ottimale la mia vita e, agli altri, di essere d’aiuto.


Vedevo che, in quel contesto, la cerchia di persone era una cricca che non avevo selezionato io. Facevo lezioni e l’80% delle ore le passavo in campo con clienti che non volevano migliorare ma, semplicemente, sfogarsi. Quindi diventavo più uno psicologo del tennis che non un professionista del settore. Ed è proprio per l’insieme di questi aspetti, che l’intenzione era quella di sistemare la mia vita, da un lato, e, dall’altro, migliorare realmente gli appassionati che intendessero elevare le proprie prestazioni. Ecco perché è nato Tennis Winner Game: riuscire a dare una ventata di aria fresca ad un mondo del tennis italiano tradizionale e, soprattutto, dedicarsi agli appassionati il cui settore, quello amatoriale, è poco toccato dal mio punto di vista. E perché poco considerato? In quanto, nei circoli, i maestri tendono a seguire i tennisti agonisti o i ragazzi che vorrebbero crescere nel tennis, tralasciando un po’ di più i giocatori amatoriali.
Tennis Winner Game, per concludere la risposta alla tua domanda, è sorta grazie alla passione per una metodologia che potesse essere trasferita online e per la comunicazione, che è sempre stato il mio forte. Era da quando avevo 4 anni che commentavo le partite di Bruno Pizzul in televisione. Le ascoltavo e poi le riproponevo io stesso, facendo le azioni dei calciatori sul divano di casa mia col pallone da calcio. Questa abilità comunicativa, che era uno dei miei più grandi interessi da piccolo, l’ho tirata fuori e l’ho messa al servizio di Tennis Winner Game.


– “Per insegnare basta sapere e per educare bisogna essere” è uno dei tuoi motti imprescindibili. Come spiegheresti questa frase ai nostri lettori?


– Sì, è sicuramente un motto imprescindibile, una mia filosofia di vita. Qual è la differenza? Per l’insegnamento, ci sono tantissimi coach che sono stati, magari, tra i primi 50 o 20 del mondo, i quali, da ex professionisti, credono fermamente in quello che hanno fatto, senza sapere, però, che dall’altra parte c’è una persona non in grado di rispecchiarsi in sé stessi; ovvero, l’appassionato non è stato 50 del mondo, non è stato a Wimbledon, ha degli obiettivi diversi e il braccio è differente. Ecco perché l’insegnamento non è solamente e meramente tecnico o biomeccanico, ma anche educativo. Quando mi soffermo sulla frase “per educare bisogna essere”, intendo dire che l’educazione va oltre alla semplice tecnica e biomeccanica, va oltre al semplice insegnamento. Io quando educo, sono un insegnante insegnato, ovvero quando io sto insegnando ad un appassionato qualcosa, l’appassionato sta insegnando qualcosa anche a me. Non si guarda solo alla parte tecnica, ma anche all’intesa, all’empatia e, quindi, alla componente mentale per riuscire ad ottenere dei risultati con quell’appassionato e a fargli migliorare il suo livello di gioco.


– Quali sono i limiti tecnici che riscontri maggiormente nel tennis dei tuoi clienti e che strategie metti in atto per risolverli?


– Abbiamo un Webinar, una presentazione che si chiama “Il tennis dei vincenti” e che gira online ormai da due anni, nella quale seleziono le varie consulenze da organizzare durante la settimana e che io faccio personalmente. In queste consulenze spiego la metodologia che utilizziamo per migliorare il tennis degli appassionati e che si basa sull’allenamento settoriale, sia a livello neuro-psico-motorio, sia cognitivo. Infatti, l’allenamento settoriale prevede che, qualora si ripeta un’azione tra i 7 e i 21 giorni, tempo minimo e massimo per l’automatizzazione del gesto tecnico, quest’azione verrà radicata nelle strutture profonde del movimento e, di conseguenza, si riprodurrà in modo naturale.

Il Maestro Tiziano De Tommaso spiega il fondamentale del servizio ai suoi allievi in campo

Al contrario, nel momento in cui un appassionato faccia più cose durante la giornata, ovvero alleni dritto, rovescio, servizio e gioco di volo tutti insieme, il giorno dopo tenderebbe a rimuovere molto di quanto fatto precedentemente. Questo è l’allenamento “multitasking”, che noi di Tennis Winner Game sconsigliamo di fare, come la semplice “partitella da circolo”. E l’appassionato, alla fine, dice: “Non miglioro mai”. Non migliora mai perché non si sottopone ad un allenamento settoriale. Quest’ultimo, significa andare a curare solamente un dettaglio e a lavorarci per un periodo di tempo prolungato. È molto semplice da capire, è più performante e l’apprendimento arriva prima. C’è una spiegazione scientifica a questo: le fibre nervose sono avvolte dalla mielina e, più in particolare, da una guaina mielinica, che è come se fosse una corteccia di un albero. Questa guaina si inspessisce, tante sono le ripetizioni settoriali che si effettuano. Pertanto, quando si va ad applicare un allenamento settoriale, per esempio sul dritto, si vanno ad accendere molteplici circuiti neuronali del programma motorio del dritto che scaricano più agevolmente il collegamento su quel determinato gesto motorio. La guaina mielinica è, in sintesi, un catalizzatore dell’apprendimento che velocizza la trasmissione degli impulsi nervosi sulle fibre.
Essendoci una spiegazione scientifica a questo, una persona non nasce con il talento in senso assoluto, ma può apprendere delle abilità mettendoci impegno e dedicandoci del tempo. Poi è chiaro che, chi abbia una predisposizione naturale per un determinato colpo, debba lavorare maggiormente su altri fondamentali. Ma, proprio grazie a questa scoperta della mielina, tutti possono migliorare, tramite un allenamento di tipo settoriale.
Quali sono gli aspetti tecnici su cui hanno bisogno di lavorare principalmente? Chi il servizio, chi il dritto. Diciamo che, raramente, mi dicono il gioco di volo e il back, in quanto gli appassionati, cresciuti con il tennis di 30-40 anni fa, giocavano già con impugnature continental e, pertanto, hanno una certa dimestichezza con quei colpi. Sicuramente, gli appassionati di nuova generazione fanno molta più fatica a migliorare il servizio, anziché i colpi a rimbalzo, perché il servizio si gioca con un grip speciale che è la continental, mentre gli appassionati più giovani vengono già impostati con impugnature come la eastern e la semi western e, per questo motivo, fanno meno fatica ad apprendere e a migliorare i colpi a rimbalzo, anziché il servizio.


– Ogni allievo ha un approccio diverso quando si trova ad impugnare una racchetta e a colpire una pallina. In che modo individui determinati difetti che caratterizzano un allievo, rispetto ad un altro? E come fai a fornire loro una soluzione pratica?

– C’è una premessa da fare, ovvero distinguere la tecnica dalla biomeccanica. La prima corrisponde al personalismo dell’allievo, mentre la seconda si basa su alcuni parametri fissi che tutti devono avere per poter generare velocità nei colpi. Quindi come intervengo in tal senso? Sicuramente vado a fare un’analisi biomeccanica del colpo e sono certo che debba andare in quel modo, pertanto la nostra metodologia si poggia su delle solide basi biomeccaniche, mentre la tecnica la lascio variabile. Faccio un esempio: l’angolo fra braccio e tronco nel dritto dovrebbe essere orientativamente superiore ai 70 gradi. È ovvio che, qualora un allievo lo mantenga a 90 gradi, andrebbe comunque bene. L’importante è che il braccio non sia attaccato al corpo. Se, poi, l’orientamento della racchetta è rivolto con la mano in decontrazione verso il basso o con il palmo rivolto verso l’alto, quello dipende dalle impugnature utilizzate, ma è una personalizzazione tecnica.
Vado a toccare il personalismo tecnico solo se conosco molto bene l’allievo in questione e so che cosa voglia cambiare nel suo tennis, altrimenti mi attengo ai solidi principi biomeccanici, attenendomi sempre ad un allenamento di tipo settoriale.



– Quali obiettivi ti sei prefissato, una volta avviata la tua attività digitale? E quali risultati di rilievo hai raggiunto fino ad oggi?

– Gli obiettivi che mi sono prefissato per la mia attività digitale sono quello di farla crescere prima in Italia e poi nel mondo. In Italia, ormai, ci sono abbondantemente riuscito, nel mondo invece devo ancora iniziare e questo sarebbe uno dei miei obiettivi a lungo termine.
Per quanto riguarda i risultati che ho raggiunto fino ad oggi, ve ne sono diversi. Il 19 marzo 2019 sono stato chiamato in Parlamento come primo imprenditore digitale italiano, specializzato sul tennis, inserito nel libro “Eccellenze digitali italiane”. Ho fatto un discorso di circa mezz’ora dove, davanti ai politici, ho raccontato come sia riuscito a trasformare questo mercato, nonostante il tennis sia uno sport di campo, praticato e giocato. Quindi ciò che mi hanno chiesto in quella giornata è stato: “Come hai fatto a modificare le abitudini e i comportamenti dei tuoi clienti? Se il tennis si gioca, come fai a farti pagare se non entri in campo con loro?”. Questa è stata una domanda molto interessante, alla quale ho risposto dicendo che si utilizzano diverse strategie di marketing digitale, di comunicazione e di sponsorizzazione. Vi sono, quindi, tante altre attività complementari al tennis che mi hanno reso tutto, meno che un Maestro impegnato in campo.

Tiziano De Tommaso premiato tra le migliori eccellenze italiane nel mondo sportivo digitale


Un altro traguardo importante che ho raggiunto è stato quello di avere più di 450 appassionati all’interno dei nostri percorsi digitali. E quando parlo di percorsi digitali, mi riferisco alle nostre due punte di diamante che sono il Tecno Training e la Tennis Winner Game Academy. Sono le due scelte più costose ma sono anche quelle che danno maggiore soddisfazione in termini di miglioramento, perché seguiamo l’appassionato passo passo, ogni giorno, anche a livello digitale. Gli prepariamo delle video analisi personalizzate, in modo che si trovi sempre in un rapporto diretto con me ed il mio team.
Altro risultato di rilievo è stato quello di essere il primo canale YouTube in Italia per appassionati giocatori di tennis, con più di 18.700 iscritti, ancora oggi in costante crescita. E siamo anche la prima pagina Facebook in Italia, con 130 mila followers, che pubblica contenuti riservati esclusivamente al miglioramento per gli appassionati, sotto il profilo tecnico, tattico, fisico e mentale.



– Parallelamente all’attività che svolgi sulla tua piattaforma, so che stai studiando come funzionano il marketing e le vendite di un prodotto. A cosa possono tornarti utili nella tua professione?

– Mi sono utili a tutto, per quanto riguarda la mia attività online. Studiare l’info marketing, la comunicazione persuasiva, piuttosto che il comportamento delle persone, sono temi essenziali per quello di cui mi occupo. Fare marketing significa anche analizzare i comportamenti dell’essere umano e capire che gli esseri umani agiscono tutti, tendenzialmente, nella stessa maniera. Quindi, una volta che si comprende questo, si può anche applicare quello che stiamo facendo per il tennis in qualsiasi ambito della nostra vita.
A cosa mi sta servendo aver studiato il marketing, la comunicazione, il saper scrivere per vendere? Significa dar valore alle tue idee e, di conseguenza, darti valore. Quindi vuol dire anche accrescere l’autorevolezza della tua persona, oltre che del tuo brand a livello aziendale. Apprendere quello che io ho appreso nel percorso di Tennis Winner Game comporta l’avere un miglioramento anche nella vita in generale: sei molto più impattante nel lavoro, nelle relazioni, nella vita di coppia, con la famiglia, sei molto più impattante in varie situazioni, anche quando devi conoscere una persona nuova. Già come ti poni, la comunicazione, il tono della voce, il linguaggio del corpo; tutto quello che si studia in PNL, ovvero in Programmazione Neurolinguistica, poi alla fine ritorna molto utile perché, qualora una determinata persona conosca te o conosca qualcun altro, noterebbe subito la differenza in base a diversi aspetti: a come ti poni, alla fiducia che hai, a come ti esprimi, come comunichi, quali sono le tue competenze.

Tiziano De Tommaso in aula parla ai suoi appassionati applicando la metodologia di Tennis Winner Game

Questo è un percorso che mi ha trasformato completamente, se solo pensi che, quando lavoravo in uno dei tanti circoli di tennis, parcheggiavo la macchina in ultima fila per non farmi vedere e mi rinchiudevo nei campi al coperto a lavorare. Ero molto bravo, ma non mi calcolava nessuno. Perché? Perché non mi sapevo vendere. Quindi, il cambiamento avvenuto in questi sei anni è stato un cambiamento epocale.
Alle persone, a volte, non piace sentire la parola “vendere”, perché sembra che ci si approfitti di qualcosa o di qualcuno. In realtà, noi vendiamo in qualsiasi momento della nostra vita: io sto vendendo a te, in questo momento, una mia idea nel fare questa intervista, quindi credo di dire cose interessanti ed impattanti, altrimenti non staremmo qui a mettere in gioco il nostro tempo. Io vado a vendere, che cosa? Un’ipotetica vacanza alla mia ragazza, se lei vuole andare da una parte in montagna e io al mare, io devo convincerla quindi devo vendere la mia idea.
Noi vendiamo in continuazione; non si vende solamente in cambio di denaro, ma anche in cambio di idee e di decisioni.



– E, infine, i tuoi piani per il futuro. Tennis Winner Game avrà delle novità per i suoi iscritti ed appassionati?

– Tennis Winner Game avrà senz’altro delle novità, quali dei Summer Camp all’estero, nuovi percorsi multimediali e nuovi videocorsi. Siamo sempre in continua evoluzione, quindi non pongo mai limiti alla provvidenza.

Foto di: Tiziano De Tommaso

Federico Bazan © produzione riservata