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Doppio trionfo azzurro: Fabio Fognini vince l’ATP 250 di Bastad, Marco Cecchinato l’ATP 250 di Umag

Giornata storica per il tennis italiano al maschile. Fabio Fognini e Marco Cecchinato hanno vinto, per parte, un torneo ATP 250 nello stesso giorno, il 22 luglio 2018: lo Swedish Open, a Bastad, conquistato da Fognini; il Croatia Open, a Umag, vinto da Cecchinato.
FogniEntrambi teste di serie numero tre del proprio tabellone, Fognini e Cecchinato hanno espresso un livello di gioco che ha consentito loro di imporsi in finale contro avversari non facili da superare. Il tennista di Arma di Taggia ha incontrato Fernando Verdasco e Richard Gasquet, rispettivamente nella semifinale e nella finale del torneo svedese; due ex top ten, il cui best ranking è stato per entrambi di numero 7 e che, stando alle statistiche, vantano un bilancio positivo nei tornei 250 vinti: Verdasco ha conquistato 6 tornei ATP 250 su 7; Gasquet, su 15 tornei ATP 250, li ha vinti tutti e 15. Dati che rafforzano l’impresa compiuta da Fognini contro due avversari esperti, un successo che permette al numero uno del tennis italiano di:
– vincere il settimo titolo in carriera (5 su 7 vinti sulla terra nel mese di luglio, a cavallo tra la stagione su erba e quella su cemento, in quello che sembra essere un rituale per Fognini);
– avvicinarsi sempre di più al proprio best ranking di 13 (con la vittoria a Bastad, Fognini diventa numero 14 del mondo);
– migliorare la propria posizione nella “Race To London” al numero 12.

Similmente si può dire di Marco Cecchinato che, dopo l’exploit sorprendente al RolandCecchi Garros, ha vinto il Croatia Open di Umago, liquidando un avversario ostico nell’ultimo atto del torneo: l’argentino Guido Pella, giocatore mancino, dotato di accelerazioni insidiose e di una buona mano nei pressi della rete.
Il tennista palermitano, con la vittoria ad Umag, aggiunge nuovi tasselli alla bacheca personale:
vincendo il secondo torneo ATP 250 in carriera;
bissando il suo miglior ranking (da 27 a 22, proprio grazie alla vittoria ad Umago);
– entrando per la prima volta nella “Race To London” al numero 10, appena due piazze sopra al collega e connazionale Fognini.

Numeri confortanti per il tennis italiano, dettati – non solo dal periodo positivo che il movimento sta attraversando, grazie all’ingresso nei tabelloni principali di più tennisti azzurri (nel solo torneo di Bastad, gli italiani in tabellone erano Fognini, Bolelli, Berrettini e Sonego) – ma anche dalle migliorie attuate dai singoli giocatori. Fognini è probabilmente progredito nella gestione della partita, nell’avvicinarsi maggiormente alla riga di fondo campo per guadagnare più terreno e lavorare meglio ai fianchi l’avversario; Cecchinato è cresciuto con la prima di servizio che spesso raggiunge e supera i 190 km/h, con la rapidità delle accelerazioni da fondo campo (soprattutto con il dritto a sventaglio per chiudere gli scambi), alternando valide variazioni di tocco, come la palla corta.

Quando si trova al comando degli scambi, Fognini posiziona i piedi vicino alla riga di fondo campo. Rispetto al passato, il tennista ligure adotta un gioco più aggressivo e meno remissivo. Lo si può vedere negli highlights della finale contro Gasquet, dove Fognini tende ad avvicinare i piedi alla riga per imporre il proprio gioco:

Cecchinato alterna vincenti con accelerazioni poderose, a pregevoli giocate di tocco come la smorzata. Possiamo notare i progressi del tennista palermitano nella finale contro Pella:

Il tennis italiano maschile sta dunque emergendo in quantità e qualità. Fognini e Cecchinato tengono alto l’orgoglio azzurro, con le loro vittorie e le loro scalate, ma non bisogna dimenticarsi dei più giovani come Berrettini e Sonego che migliorano nel tempo ma a cui ancora manca l’exploit decisivo.

Federico Bazan © produzione riservata