Recensione di “Match”, un fumetto di Grégory Panaccione

matchInizia con un sorteggio, prosegue con un servizio e finisce con un vincitore ed uno sconfitto. Le matite del disegnatore francese, Grégory Panaccione, danno vita ad un incontro di tennis mettendo in evidenza, tramite una chiave di lettura grottesca, tutte le emozioni, i sentimenti e i ragionamenti che pervadono la mente di un tennista durante una partita di tennis.
Panaccione – con una storia che vuole andare fuori dagli schemi, che rifiuta di seguire la logica delle parole nelle vignette come, di norma, si ritrova nella maggior parte dei fumetti – prova a comunicare al lettore, attraverso il solo utilizzo delle immagini e dei pensieri dei personaggi, tutti i momenti tipici di un match di tennis che vede affrontarsi due giocatori, tecnicamente, fisicamente e caratterialmente uno l’opposto dell’altro: da un lato della rete, Rod Jones, campione britannico, atleta dal fisico slanciato e dalla tecnica impeccabile, giocatore di punta del tennis mondiale; dall’altro lato, un appassionato ed appassionante Marcel Coste, tennista francese dalla corporatura grassa, espressione goffa e sciagurata del giocatore dilettante, costantemente alle prese con le nevrastenie, le fantasie e tutte le disavventure che Panaccione, in modo originale ed efficace, è in grado di trasmettere al lettore.
Ad accompagnare Coste in panchina, ci sono un pesce rosso nella vaschetta che il francese porta dietro con sé e a cui dà da mangiare e il cane Toby, che probabilmente funge da motivatore personale del personaggio: in alcune scene lo si vede abbaiare e tendere il muso verso il padrone in segno di incoraggiamento e di empatia, mentre in altre lo si vede addormentarsi, forse nel segno di una rassegnazione legata allo squilibrio netto tra i due giocatori. Squilibrio evidente dato dal talento di un Jones insuperabile e dai frequenti tentativi di sotterfugio malriusciti da parte di un Coste inerme.

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Il primo set è a senso unico e il punteggio recita 6-0 in favore di Jones. Coste non riesce a trovare alcuna strategia tecnico-tattica che possa quantomeno impensierire il campione britannico. Ironicamente, il tennista d’Oltralpe pensa a più riprese, consapevole di non essere tecnicamente alla pari dell’avversario, di eliminarlo fisicamente, pensando che nella sua bottiglia d’acqua ci sia del veleno o, addirittura, di sparargli. È chiaro come Panaccione voglia esasperare il senso di frustrazione del tennista in crisi che, probabilmente, sta giocando la finale della sua vita ma che non è nelle condizioni di poter tenere testa all’altro giocatore.

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Uno degli obiettivi principali del disegnatore francese è però quello di stupire il lettore. Infatti, se il punteggio finale della partita, al termine del primo set, sembra già scritto nella sua severità, nel secondo parziale, l’incontro prende totalmente un’altra direzione. E poi, come andrà a finire?

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Singolari sono inoltre l’ambientazione, gli psicodrammi vissuti sul campo da Coste, che Panaccione fa emergere attraverso pensieri paradossali ma, al tempo stesso reali, di un qualsiasi giocatore che vive una partita di tennis: esempi più comuni ripresi dal disegnatore francese, sono le tre palle che il tennista, per scaramanzia, prende in mano e seleziona prima di servire; la luce del sole che abbaglia la vista a chi è al servizio e impedisce a questi di vincere il punto; la costruzione magistrale dello scambio da parte di chi si fa aggressivo con il suo gioco ma che, al momento di conquistare il punto, sbaglia il colpo decisivo e si dispera.
L’originalità di Panaccione sta anche nella selezione di alcune immagini bizzarre che si celano nei pensieri dei protagonisti: “adesso gli tiro una bomba” è rappresentato da un missile terra aria; “quella palla è troppo lontana per arrivarci”, fa pensare al giocatore di mettersi dei pattini; dopo un colpo particolarmente aggressivo, l’avversario risponde corto e viene in mente allora, a chi attacca, di venire a rete per chiudere lo scambio al volo. Ma in che modo? Con delle scale che portano alla rete, come a dire: “adesso salgo a rete”.

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Un fumetto semplice, leggero, che scorre facilmente nell’osservazione delle immagini e che è sempre pronto a sorprendere il lettore con colpi di scena e di genio da parte dei personaggi. Insomma, il tennis come non lo avete mai visto!

Match, di Gregory Panaccione – Casa Editrice: ReNoir – Prezzo: euro 12.90 – Brossura con bandelle – pagine: 286 – b.n.

Federico Bazan © produzione riservata

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